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L’utilizzo diretto o la cessione del bonus facciate: cosa scegliere?

Oggi continuiamo a parlare di Bonus Facciate. Colgo l’occasione per ricordavi brevemente di cosa si tratta. E' un bonus pari al 90% delle spese sostenute nell’anno 2020 riguardo interventi di risanamento e recupero della facciata esterna di edifici presenti all’interno delle zone del centro storico o con una determinata densità abitativa. Nel precedente articolo avevamo visto che tra tali lavori vi rientrano anche semplici interventi di tinteggiatura e imbiancatura della facciata.

Se avete intenzione di sostenere un lavoro sulla vostra facciata o lo state già effettuando, vi invito a seguire alcune regole essenziali. Faremo un breve excursus sulle modalità di pagamento e sulla cessione del bonus facciate. Continua con la lettura di questo articolo oppure ascolta il podcast in fondo a questa pagina.

 

Il bonifico parlante nel bonus facciate

Come per tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia, sarà necessario effettuare il pagamento tramite dei bonifici (potremo dire) speciali per usufruire delle relative detrazioni.

Questi bonifici (detti comunemente bonifici parlanti) saranno caratterizzati nella seguente maniera:
• causale del versamento con il riferimento alla norma;
• codice fiscale del beneficiario della detrazione;
• codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

Particolare attenzione dunque in fase di pagamento dei lavori della propria facciata: questo infatti è un passaggio necessario per accedere a questo bonus.

 

L'utilizzo in detrazione del bonus facciate

Una volta ottenuto questo bonus, la domanda è: come utilizzare operativamente questo beneficio fiscale? E' possibile fare la cessione del bonus facciate?

L'utilizzo diretto in detrazione

Il punto comune a gli interventi di ristrutturazione edilizia consiste nell’utilizzo sotto forma di detrazione fiscale dei relativi bonus per ridurre la propria imposizione fiscale in fase di dichiarazione dei redditi. Il bonus facciate non è da meno e garantisce una detrazione pari, ricordiamo, al 90% da utilizzare in rate di pari importo nell’arco temporale di 10 anni.

 

La cessione del bonus facciate

Su questo punto vi vorrei proprio informare di una novità di quest’ultimi mesi. Come evidenziato nella Guida al superbonus dell’Agenzia delle Entrate e dalla legge conversione al Decreto Rilancio, anche per il bonus facciate è riconosciuta la possibilità di utilizzo mediante cessione del credito o dello sconto in fattura.

Le stesse modalità di utilizzo tanto pubblicizzate per l’ecobonus e il sismabonus al 110%.

Al posto quindi di potarsi in detrazione il 90% della spesa sostenuta in 10 anni, al contribuente viene offerta la possibilità di cedere questo credito alla banca o in alternativa di richiedere allo stesso fornitore uno sconto in fattura. Va però subito precisato che il fornitore o le banche non sono obbligati rispettivamente a scontare l’importo totale o prendersi in carico il credito generati da questi lavori.

 

I vantaggi relativi alla cessione della detrazione del 110%

Se da un lato non tutte le imprese potranno farsi finanziatrici di determinati interventi, dall’altro lato tale opzione può essere particolarmente interessante per quei contribuenti che vogliono realizzare i lavori e magari non hanno capienza IRPEF. Se non si avrà capienza IRPEF sufficiente per portare in detrazione questo 90%, si rischia infatti di perdere una parte del bonus. Questo discorso risulta determinante per coloro che, pur avendo reddito, se lo vedono tassato separatamente. Una casistica ricorrente ad esempio per i contribuenti forfettari e per coloro che hanno locazioni soggette a cedolare secca.


Precisiamo che il podcast è stato pubblicato nell'ottobre 2020: non sono presenti al suo interno dunque le novità della Legge di Bilancio 2021

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