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Scadenze fiscali estate 2020

Nella puntata di oggi cercheremo di mettere un po’ di ordine nel calendario fiscale di questa prima parte dell'estate.

Le scadenze fiscali estate 2020

Saldo irap 2019 e primo acconto 2020

Mi rivolgo innanzitutto ai professionisti e agli imprenditori in quanto, come avevamo già ricordato in una nostra precedente puntata, non è dovuto il versamento del saldo Irap 2019 e della prima rata dell’acconto per il 2020. Questa facoltà è riservata ai contribuenti che hanno maturato, nel periodo d’imposta precedente, ricavi non superiori a 250 milioni di euro.

 

Ritenute, contributi, INAIL e IVA durante il lockdown

Continuiamo la nostra analisi sulle "scadenze fiscali estate 2020" guardando ancora ai quei soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione che godevano delle varie sospensioni per i versamenti scadenti nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020. Ricordo in particolare che per questi soggetti era prevista, al ricorrere di determinate condizioni, la sospensione dei versamenti delle ritenute da lavoro dipendente, dell’IVA e dei contributi e dei premi per l’assicurazione obbligatoria. Bene, con il decreto rilancio tali versamenti (da marzo a maggio) sono ulteriormente prorogati in un'unica soluzione entro il 16 settembre 2020 o mediante rateizzazione con 4 rate mensili a partire da settembre 2020. Il nostro invito è comunque fare fin da ora una pianificazione dei propri impegni finanziari, per evitare di trovarsi a pagare una somma elevata tutta insieme.

 

Le prossime scadenze fiscali estate 2020

Attenzione però: con giugno riparte il calendario fiscale, e quindi per il 16 di questo mese sono dovuti i classici versamenti: quindi si dovrà versare l’IVA, le ritenute e i contributi del mese di maggio oltre che all’IMU.

 

IMU 2020

Si, anche l’IMU. Infatti, nell’ultimo decreto, non sono previste proroghe per aziende o privati riguardo questa imposta, salvo che non arrivino novità in questi ultimi giorni prima della scadenza. L’unica esenzione riguarda le imprese del settore turistico (settore particolarmente colpito dalla crisi): è prevista infatti l’abolizione della prima rata IMU in favore ad esempio di alberghi, case e appartamenti per vacanze, agriturismi, affittacamere a condizione però che i proprietari siano gestori delle relative attività esercitate negli immobili in questione. Attualmente quindi, al di fuori di questi casi, l’IMU è dovuta: solo le amministrazioni comunali possono prevedere una sospensione di detta imposta. Anzi, una recente risoluzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha precisato che la proroga dell’acconto IMU non può riguardare la quota Imu di competenza statale relativa agli immobili a destinazione produttiva.

 

Imposte dirette e modelli dichiarativi

Passiamo infine alle imposte sui redditi e guardiamo subito alle proroghe del modello 730. L’invio di questo modello infatti è stato prorogato al 30 settembre 2020: vi consigliamo comunque di presentare in anticipo tale dichiarazione se volete godere di alcuni rimborsi. Ricordiamo infatti che i rimborsi presenti nel modello 730 saranno erogati sul primo stipendio utile, a partire dal mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione. Passando ora al modello unico persone fisiche, esso mantiene la scadenza di presentazione comunque fissata per il 30 novembre 2020. Se quindi vi è ancora tempo per elaborare la propria dichiarazione, ricordiamo comunque che per fine di questo mese è previsto il pagamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 delle imposte sui redditi. È possibile eventualmente sfruttare 30 giorni in più pagando una maggiorazione dello 0,40%. 

 

Conclusioni

Vi salutiamo con un’ultima scadenza: in questo caso però non parliamo di un versamento bensì di un contributo. Dal 15 giugno infatti sarà possibile presentare domanda per il contributo a fondo perduto. Di questo contributo ne avevamo già parlato in un'altra puntata: con l’occasione ricordiamo che tale misura economica spetta ai titolari di partita Iva, che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario, ed è commisurato alla diminuzione di fatturato subita a causa dell’emergenza economico-sanitaria.  Se siete in possesso dei requisiti specifici previsti dall’art.25 del Decreto Rilancio, potrete ottenere un contributo calcolato in percentuale sulla differenza del fatturato del mese di aprile 2020 rispetto allo stesso del 2019. Una misura economica quindi molto interessante. Tutte le istruzioni e le informazioni sono nella guida presente nel sito web dell’Agenzia delle Entrate.

 

Ascolta questo contributo grazie al podcast qui sotto:

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