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Rimborso al 100% per l’acquisto di dispositivi per la protezione individuale DPI

Rimborso al 100% dei dispositivi per la protezione individuale. Questo è il tema dell'articolo di oggi riferito proprio al bando indetto da Invitalia. Un incentivo di grande interesse visto che molte imprese stanno sostenendo costi connessi con la riapertura delle proprie attività. Inquadriamo subito l’oggetto del bando.

 

Rimborso al 100% per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale

QUALI SPESE SONO RICONOSCIUTE?

Invitalia riconosce un rimborso totale delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di dispositivi di sicurezza per la protezione individuale. Invitalia nello stesso bando individua chiaramente le spese che rientrano in questo rimborso.

 

QUANDO DEVONO ESSERE SOSTENUTE LE SPESE OGGETTO DEL RIMBORSO?

Le condizioni sono stringenti e devono essere rispettate: solo le spese sostenute dal 17 marzo (data di entrata in vigore del Decreto-legge Cura Italia) e la data di invio della domanda di rimborso. Tali fatture devono risultate pagate sempre alla data di invio della domanda e attraverso strumenti tracciabili (riconducibili ai conti correnti intestati all'impresa beneficiaria).

 

QUALE è L’IMPORTO MINIMO PER PRESENTARE LA DOMANDA?

Il rimborso per un importo di spese sostenute non inferiore, complessivamente, a 500 euro.

 

COME EFFETTUARE IL CALCOLO DI QUESTO VALORE?

Nell'effettuare il calcolo della fattura (o cumulando più fatture) si deve tenere conto del solo imponibile, non considerando quindi nel conteggio anche la relativa IVA. Questa informazione si ricava direttamente dallo stesso bando che esplicita questa esclusione.

 

QUALE è L’IMPORTO MASSIMO PER ADDETTO?

Ci sono due soglie da tenere a mente:

1) nel limite massimo di euro 500,00 per ciascun addetto dell’impresa cui sono destinati i DPI ù

2) fino a un importo massimo per impresa di euro 150.000,00.

Comprendente bene quindi che questo rimborso è una misura messa in atto per tutelare i propri lavoratori, al quali vengono forniti degli specifici dispositivi volti a tutelari. Tale orientamento era già comprensibile dalla stessa provenienza di questi fondi che erano stati rilasciati dall’INAIL, istituto pubblico per l’assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. Non è quindi riferibile alla clientela in visita presso l’azienda, ma agli stessi lavoratori: ne trova conferma il fatto che nella domanda si deve indicare il numero degli addetti a cui è riferibile l’acquisto del DPI.

 

SOGGETTI BENEFICIARI

Tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato, che, alla data di presentazione della domanda di rimborso, (oltre ad avere la sede principale o secondaria in Italia ed ad essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti) siano regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel Registro delle imprese. Si comprende che l’iscrizione al registro imprese è fondamentale: leggiamo infatti nelle Faq di Invitalia che i liberi professionisti non rientrano nell’ambito dei soggetti ammessi a richiedere il rimborso.

 

COME PRESENTARE LA DOMANDA?

FASE 1

Prenotazione del rimborso: procedura disponibile dal 11 maggio al 18 maggio 2020,dalle ore 9.00 alle ore 18.00 di tutti i giorni lavorativi (dal lunedìal venerdì).

FASE 2

Pubblicazione dell’elenco cronologico delle prenotazioni del rimborso: entro tre giorni dal termine finale per la prenotazione del rimborso, è pubblicato l’elenco di tutte le prenotazioni correttamente inoltrate dalle imprese nell’ambito della fase 1, ordinate in base all’ordine cronologico di invio della richiesta; Un sorta quindi di click day per accedere al bonus con un disponibilità massima del fondo pari a 50 milioni di euro. Il medesimo elenco individuerà, tenuto conto delle risorse disponibili, le imprese ammesse a presentare la domanda di rimborso, con le modalità previste nella Fase 3.

 

FASE 3

Compilazione e istruttoria della domanda di rimborso: procedura riservata alle sole prenotazioni collocate in posizione utile per l’ammissibilità a presentare domanda di rimborso, disponibile a partire dalle ore 10.00 del 26 maggio ed fino alle ore 17.00 dell’11 giugno.

 

(al minuto 2:07, se non si sente bene l’audio, vi preciso che ho detto: “strumenti che, come ricorda la stessa Invitalia nel proprio sito, devono essere riconducibili ai conti correnti intestati all'impresa beneficiaria “).

PER CHI E' ESCLUSO?

Per i professionisti che non sono ammessi e per chi non è riuscito a rientrare nel bando ci sono ancor altre possibilità. Si potrà comunque godere del bonus relativo. Su di esso abbiamo già pronto uno specifico articolo ma che ancora non abbiamo pubblicato, in quanto non sono state ancora definite le modalità di fruizione del credito.

 

IL BANDO INVITALIA E IL CREDITO DI IMPOSTA AL 50% SONO TRA LORO CUMULABILI?

Una domanda a cui ad oggi è difficile dare una risposta. Nel decreto infatti non è prevista una specifica esclusione: quando il legislatore ha voluto evitare che lo stesso soggetto potesse godere di più benefici lo ha fatto espressamente specificando le varie incompatibilità (vedi l’indennità dei 600 euro INPS). Qui invece non c’è: dobbiamo quindi arrivare alla risposta in maniera deduttiva. Il bando Invitalia chiedeva che per usufruire del rimborso le fatture siano state pagate. Stesso discorso per il credito di imposta per la sanificazione: parla di spese sostenute. Se ho un rimborso del 100% è evidente che tale onere non inciderà più sulle casse della mia attività e non si considererà come rientrante tra i costi sostenuti nell’anno.

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