Dichiarazione dei redditiRegime dei forfettari

Forfettari e Fatture: professionisti, imprenditori, agenti e procacciatori d’affari

Sei nel regime dei forfettari e non sai come e se devi fatturare? Hai però qualche dubbio e vuoi essere sicuro al 100% prima di cominciare? In questo caso ti converrà leggere questo articolo e vedrai che  tutto risulterà più semplice e chiaro. Scoprirai che il regime dei forfettari risulterà davvero conveniente, non solo in termini di tassazione ridotta, ma anche in termini di adempimenti IVA e di registrazione contabile. Leggi il nostro articolo e completa la lettura con l’ultimo approfondimento: L’estensione del regime forfettario, le novità con il 2020

Chi è nel regime dei forfettari deve emettere fattura?

Sì, Come in tutti i tutti i titolari di Partita Iva, anche i forfettari devono emettere fattura quando vendono un bene o prestano un servizio. In base all’attività svolta, ci sono talvolta alcune eccezioni alla obbligo di fatturazione: in alcuni casi, come i commercianti al minuto, la fattura può ad esempio essere sostituita dallo scontrino fiscale. Nell’articolo di oggi ci limiteremo però all’ipotesi di un soggetto che deve emettere una fattura nel regime forfettario.

La fatturazione nel regime forfettario

In particolare ci occuperemo della fatturazione di quei soggetti che si trovano all’interno del regime forfettario. Cercheremo di trattare l’argomento in maniera concreta proponendo esempi relativi ad ogni figura professionale o imprenditoriale. In particolare verranno approfondite le seguenti figure:

  • Professionisti con albo di appartenenza;
  • Professionisti senza un albo di appartenenza;
  • imprenditori;
  • Agenti;
  • Procacciatori d’affari.

Adempimenti iniziali

Prima di iniziare a fatturare nel regime forfettario devi assicurarti di aver effettuato tutte le comunicazioni all’agenzia delle entrate, alla camera di commercio/ordine professionale (rispettivamente nel caso di imprenditori o professionisti) ed eventualmente anche all’inps e all’inail. Per scoprire di quale adempimenti stiamo parlando vi invitiamo a consultare la guida cliccando qui.

Ora che hai fatto tutte le comunicazioni necessarie, possiamo finalmente passare a vedere come fatturare nel regime forfettario.

Ma come devo fatturare? Cosa devo inserire nella mia fattura?

Vediamo insieme gli elementi da inserire nella fattura. Per ulteriori dubbi potrai poi lasciare un commento o contattare lo studio in privato attraverso la comoda chat in basso sulla destra.


Professionisti con albo di appartenenza

Come prima figura ci occuperemo di quei professionisti che, una volta superato l’esame di stato, devono iscriversi ad una cassa di assistenza e previdenza propria di ogni albo professionale (commercialisti, architetti, avvocati,..). Nel corpo della fattura dovranno riportare in dettaglio l’attività svolta nei confronti del cliente e il compenso per il proprio servizio professionale. In questa maniera verrà determinato l’imponibile della fattura.

Contributo integrativo

Su l’imponibile verrà poi calcolato un contributo integrativo alla cassa professionale, che sarà addebitato al cliente direttamente in fattura. Di solito il contributo si determina applicando alla basse imponibile una percentuale diversa per ogni cassa professionale (può variare dal 2%/4%/5%).

Iva

Chi applica il regime forfetario non addebita l’Iva in fattura ai propri clienti e non detrae l’iva sugli acquisti. Pertanto non liquida l’imposta, non la versa e non è obbligato a presentare la dichiarazione. Nella fattura pertanto non viene applicata l’iva: sussiste però l’obbligo di indicare in fattura il motivo dell’esenzione (ovvero l’adesione al regime forfettario). Di seguito si riporta un esempio di dicitura per comunicare al cliente il carattere dell’esenzione:

Operazione in franchigia da IVA ai sensi della Legge 190 del 23 dicembre 2014 art.1 commi da 54 a 89 (regime forfettario). 

E la ritenuta d’acconto?

Di solito il professionista che emette fattura, dovrà indicare una ritenuta del 20% della base imponibile che il cliente dovrà trattenere e versare per conto del professionista (con i relativi obblighi di versamento, certificazione unica e 770). Il forfettario invece per il suo regime di specialità, determina le imposte in sede di dichiarazione annuale dei redditi a forfait, applicando una percentuale del 15% (per le start-up 5%) sui compensi annuali. Pertanto non dovrà subire alcun tipo di ritenuta (di conseguenza mancherà in fattura alcun riferimento alla ritenuta d’acconto). In fattura comunichiamo al cliente l’esenzione dalla ritenuta d’acconto tramite la seguente espressione: 

Il compenso non è soggetto a ritenute d’acconto ai sensi della legge 190/2014 art.1 comma 67.

Totale fattura e totale a pagare

Regime forfettario: la somma dell’imponibile e del contributo darà il totale fattura (coincidente con la somma totale che il cliente deve pagare). 

 


Professionisti senza albo di appartenenza

La figura è piuttosto simile a quella analizzata in precedenza: valgono infatti le stesse considerazioni fatte prima in tema di Iva e ritenuta d’acconto. L’unica differenza sostanziale è che manca per queste figure un albo professionale: e dunque, come fare? Non avendo un albo di riferimento, ti potrai iscrivere ad un fondo previdenziale speciale conosciuto come Gestione Separata Inps. L’iscrizione Gestione Separata Inps da parte di Lavoratori Autonomi è dovuta per quelle attività svolte da soggetti che, non avendo i requisiti per entrare in una specifica Cassa o Fondo di previdenza sociale, devono iscriversi presso un fondo previdenziale speciale allo scopo di assicurare la tutela previdenziale. L’iscrizione alla Gestione Separata INPS, va effettuata presso gli uffici INPS presentando il Modello di iscrizione alla Gestione Separata cod. SC04.

Come indicare in fattura la gestione separata INPS?

Tutti coloro che sono iscritti alla gestione separata, possono addebitare una maggiorazione del 4% sui compensi lordi ai loro committenti. In fattura basterà semplicemente indicare la voce contributo integrativo INPS 4% e l’importo ottenuto moltiplicando il 4% ai compensi lordi.

Totale fattura e totale a pagare

Regime forfettario: la somma dell’imponibile e del contributo darà il totale fattura (coincidente con la somma totale che il cliente deve pagare). 


Imprenditori

In tema di fatturazione la questione per gli imprenditori si fa più semplice: non vi sono infatti casse professionali o iscrizioni alla gestione separata. L’unica accortezza al momento della fatturazione sarà quella della mancata applicazione dell’iva.

Iva

Come abbiamo visto per i professionisti, dovremo indicare in fattura il motivo dell’esenzione. Indicheremo così la seguente espressione: 

Operazione in franchigia da IVA ai sensi della Legge 190 del 23 dicembre 2014 art.1 commi da 54 a 89 (regime forfettario).

Fondo di previdenza sociale

Chi esercita un’attività artigianale, commerciale o di servizi, ha l’obbligo di iscriversi rispettivamente alla gestione speciale artigiani o commercianti dell’INPS per il versamento dei contributi previdenziali ai fini pensionistici (per saperne di più clicca qui). Le aliquote contributive sono generalmente del 24% dell’imponibile lordo (con alcune riduzioni o maggiorazioni). Molto interessante è la possibilità riservata ai titolari di partita Iva in regime forfettario di poter pagare i contributi Inps con aliquota ridotta del 35%. Per ottenere questa riduzione è necessario presentare apposita domanda che attesti di essere in possesso dei requisiti di legge.

A differenza dei professionisti iscritti alla cassa di previdenza o alla gestione separata INPS, l’imprenditore non ha però la possibilità di rivalersi dei contributi versati nei confronti del cliente. Nella fattura non vi è dunque alcun tipo di riferimento ai contributi Inps.

Piuttosto l’imprenditore, anche forfettario, dovrà versare separatamente dei contributi fissi e (se superiori ad una determinata soglia) anche variabili, all’inps.

Il pagamento del contributo minimo obbligatorio deve essere effettuato in quattro rate, alle seguenti scadenze:

    • 16 maggio;
    • 20 agosto;
    • 16 novembre;
  • 16 febbraio, dell’anno successivo.

Totale fattura e totale a pagare

Regime forfettario: il valore dell’imponibile  darà il totale fattura (coincidente con la somma totale che il cliente deve pagare). 


Agente di commercio

Occupiamoci ora dell’agente di commercio: per prima cosa partiamo dal caso ordinario e in seguito faremo un approfondimento sul regime speciale dei forfettari.

Iva, trattenute fiscali e Enasarco

Gli agenti devono generalmente applicare sull’imponibile, un’aliquota iva del 22% e poi operare due tipi di ritenute: una trattenuta fiscale pari al 23% del 50% dell’imponibile (oppure 23% del 20% in caso di agenti che si si avvalgono, in via continuativa, dell’opera di dipendenti o di terzi) e una trattenuta Enasarco pari all’8,50% dell’imponibile (entro delle soglie minime e massime di provvigione: per saperne di più clicca qui). 

E nel caso di un agente forfettario come deve essere la fattura?

In questo caso l’agente dovrà operare solo una trattenuta Enasarco. Nella fattura non dovrà invece essere indicata l’Iva in fattura e la trattenuta fiscale, in quanto prevalgono le regole speciali del regime forfettario.

Eventuali contributi Inps dovranno essere indicati in fattura?

Gli agenti di commercio devono iscriversi presso la gestione speciale commercianti dell’INPS e devono versare regolarmente i contributi. Ricordiamo che per anche agli agenti forfettari è riservata la possibilità di poter pagare i contributi Inps con aliquota ridotta del 35%. Per ottenere questa riduzione è necessario presentare apposita domanda che attesti di essere in possesso dei requisiti di legge. 

Per questi soggetti valgono infine le considerazioni fatte sopra per gli imprenditori: non vi sarà alcun tipo di rivalsa in fattura dei contributi Inps versati. 

Totale fattura e totale a pagare

Regime forfettario: la somma dell’imponibile e della trattenuta Enasarco darà il totale fattura (coincidente con la somma totale che il cliente deve pagare). 


Procacciatore d’affari

L’ultima figura analizzata in questo articolo è infine quella del Procacciatore d’affari. Questa figura è affine a quella dell’agente di commercio. Il procacciatore svolge però un’attività in maniera episodica/occasionale, in assenza di uno specifico contratto di agenzia (disciplinato specificatamente dalla legge: art. 1742 c.c.).

Iva e le trattenute fiscali

Valgono anche per il procacciatore le stesse considerazioni fatte prima in materia di agenti. Pertanto le prestazioni saranno soggette ad Iva 22 % e ad una trattenuta fiscale. Chiaramente se il nostro procacciatore ha aderito al regime dei forfettari, Iva e trattenuta in fattura vengono meno

E le trattenute Enasarco?

I procacciatori d’affari non devono essere iscritti presso l’Enasarco, e pertanto non dovranno effettuare la trattenuta all’interno della fattura.

Eventuali contributi Inps dovranno essere indicati in fattura?

Anche il procacciatore d’affari deve iscriversi presso la gestione speciale commercianti dell’INPS e deve versare regolarmente i contributi. Ricordiamo che per anche ai procacciatori forfettari è riservata la possibilità di poter pagare i contributi Inps con aliquota ridotta del 35%. Per ottenere questa riduzione è necessario presentare apposita domanda che attesti di essere in possesso dei requisiti di legge. 

Valgono infine le considerazioni fatte sopra per gli imprenditori: non vi sarà alcun tipo di rivalsa in fattura dei contributi Inps versati. 

Totale fattura e totale a pagare

Regime forfettario: il totale fattura corrisponde al valore dell’imponibile (coincidente inoltre con la somma che il cliente deve pagare). 


Imposta di bollo

Molta attenzione all’importo totale della vostra fattura: se infatti il totale viene sopra i 77,47 € dovrete applicare alla vostra fattura una marca da bollo del valore di due euro, che potrete addebitare al vostro cliente.


Fattura elettronica

Ultimo argomento del nostro articolo riguarda la fattura elettronica e i forfettari. L’introduzione della fattura elettronica ha portato un cambiamento epocale nei rapporti commerciali tra privati.

Ma anche i forfettari dovranno fare fattura elettronica?

No, i forfettari non rientrano tra coloro che saranno obbligati ad emettere fattura in maniera elettronica, pertanto per loro non vi sono cambiamenti (per saperne di più consulta il nostro articolo sui contribuenti minimi e forfettari e la fattura elettronica).


Siamo giunti alla fine del nostro articolo.  Vi invitiamo dunque a seguire il nostro blog per rimanere sempre aggiornati.

Un pensiero su “Forfettari e Fatture: professionisti, imprenditori, agenti e procacciatori d’affari

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